1952 Lancia Ardea quarta serie

€ 17.000

Lancia Ardea quarta serie modello 250 del 1952.

La vettura ha targa originale di prima immatricolazione, è ben conservata e pronta all’uso.

La vettura è omologata ASI.

Immatricolazione

Italiana del 1952

Colore

Verde, interno Grigio

Motore

903cc con 30cv

Percorrenza

50.000km

La Lancia Ardea (o tipo 250) è dunque una piccola vettura, dalle brillanti prestazioni, che si presenta con una carrozzeria berlina a quattro porte la cui linea ricalca quella dell’Aprilia. Considerata l’ottima riuscita riscontrata sulla sorella maggiore, anche la struttura di questo nuovo modello è naturalmente del tipo “portante”. L’Ardea dispone di un motore (tipo 100) a 4 cilindri a V stretto (l’angolo della “V” dovrebbe essere di 19°54′ anche se qualche fonte riporta 17°40′) di 903 cm³ (alesaggio mm 65 e corsa mm 68) che eroga una potenza massima di 28,8 hp e che può ruotare al bel regime (per l’epoca) di 4600 giri al minuto.

Eccoci giunti all’ultima versione della Ardea, la quarta serie, nata alla metà di novembre del 1949
Le modifiche salienti riguardano il propulsore, in cui si registra un incremento di potenza (30 hp contro 28,8) grazie soprattutto alla nuova testata ed al nuovo carburatore, i nuovi paraurti con la costola mediana riportata e la applicazione di una protezione in gomma (che incrementano di 3 cm la lunghezza della vettura) ed alcune migliorie agli interni (nuovo volante di guida, ecc.)
Questo l’elenco pressoché completo delle modifiche apportate e che differenziano la quarta serie dalla terza:
– nuova testata motore, ora in alluminio (anziché ghisa) con sedi delle valvole riportate, in bronzo
– aumento del numero dei perni cosiddetti “prigionieri” che fissano la testa al gruppo cilindri
– filettature candele più lunghe (montate le Marelli CW 175 F oppure le Champion N8, in luogo delle precedenti Marelli MW 145 T7)
– incremento da 5,80:1 a 6,70:1 il valore del rapporto di compressione
– aumento della potenza massima, da 28,8 a 30 hp
– canne cilindri in materiale più poroso (ghisa speciale)
– supporti di banco rinforzati
– irrigidimento dell’albero motore
– modificato il sistema tendicatena dell’albero della distribuzione
– adozione di un nuovo carburatore (Solex 26AIC al posto del precedente Zenith 30 VIML 3)
– migliorati i condotti interni del collettore di aspirazione
– variazione del rapporto finale di riduzione, che passa da 5,1:1 (51/10) a 5,3:1 (53/10)
– impianto di raffreddamento: aumentata la portata della pompa dell’acqua (mediante modifica della girante della pompa stessa) e migliorato il condotto di mandata alla pompa
– tubo del silenziatore dello scarico reso più “libero”
– piccoli miglioramenti al cambio di velocità
– modifica ai cilindri idraulici ed ai ceppi dei freni
– sospensioni posteriori: accorgimenti atti a ridurre la rumorosità in caso di scarsa lubrificazione
– nuovo volante di guida (color avorio anziché nero), avente la metà superiore libera da razze onde migliorare la visibilità degli strumenti del cruscotto
– pomelli interni di comando del cambio e del posacenere di colore avorio anziché neri
– coppe ruote di nuovo disegno
– paraurti con nuova costola mediana riportata e con applicazione di una protezione in gomma
– modifica alla tendina della luce posteriore
– nuova gamma colori e nuove tappezzerie (bordo della selleria e maniglie in plastica anziché in tessuto)
Da notare che alcune delle modifiche minori “di carrozzeria” sopraelencate pare siano state apportate già agli ultimi esemplari della III serie.
La produzione della berlina Ardea cessa alla fine del 1952 (il Furgoncino sopravviverà qualche mese ancora), per lasciare il posto alla sua erede, la Appia, che verrà presentata al Salone dell’automobile di Torino nell’aprile del 1953.

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